domenica 2 maggio 2010

Continuano le pressioni per liberare la Marineria Italiana dal D.M. 121

Si è svolto il 28 aprile 2010, presso la Stazione Marittima Tronchetto a Venezia, il 3^ Convegno Nazionale del Diporto organizzato dal Collegio Nazionale Capitani di Lungo Corso e di Macchina.

Ecco alcuni passaggi del portavoce del C.N.C.L.C.e M. C.te Dario Savino:
" Ascoltando un collega esasperato , che continua a chiedere il ritorno al vecchio codice della navigazione , cancellando tutto quanto è stato fin qui legiferato , mi sono detto che sembrava un disco rotto . Con l’esperienza , ho imparato che con il confronto si ottiene molto di più che con le contrapposizioni. Tuttavia non vi nascondo che riflettendo , mi sono sentito anch' io un disco rotto, visto che sono ormai quasi due anni che espongo e discuto degli stessi argomenti senza ottenere alcun risultato apprezzabile per quei marittimi del diporto giustamente amareggiati. Se per qualche motivo abbiamo deciso che gli Italiani non sono più titolati a navigare nel mondo, sarebbe ora che qualcuno si decidesse a comunicarlo formalmente. "

" Conseguenze del DM 121: I lavoratori marittimi che prima avevano prospettive lavorative abbastanza ampie, si sono visti, con un solo decreto, restringere l'orizzonte ad uno spiraglio stretto e buio. Non vi è la possibilità di transitare agevolmente dall’ambito del diporto a quello mercantile e sopratutto di accedere al mercato del lavoro sotto bandiera non italiana, visto che i nuovi titoli del diporto non sono riconosciuti all’estero. Il popolo delle patenti nautiche, pur di conservare un lavoro, sacrificandosi, ha affrontato personalmente i costi dei corsi e della preparazione per accedere ad un titolo del diporto, per poi scoprire che i titoli del diporto attualmente sono perfettamente inutili al di fuori della bandiera italiana. "

" Mi rivolgo all’Ammiraglio qui presente per un’altra questione . Spesso mi sento dire che le interpretazioni delle norme e dei regolamenti differiscono da Capitaneria a Capitaneria in giro per la penisola. Sarebbe auspicabile uno sforzo di uniformazione dei criteri di interpretazione ed applicazione delle norme. "

Link diretto per leggere tutto l'interventocollegionazionalecapitani.it


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