venerdì 7 novembre 2008

Documento unico del 23.10.2008

Sono passati tre anni dall'emanazione del decreto sui nuovi Titoli Professionali del Diporto. Con grandi difficoltà i marittimi del comparto hanno dovuto "manovrare" tra regolamenti, corsi e circolari applicative più che tra i flutti del mare, in molti arenandosi sulle secche inevitabili delle varie Capitanerie di Porto. La prima "richiesta organizzata" di rivedere la normativa è stata redatta in un documento unico inviato al Ministro Mattioli il 23 ottobre 2008 a Viareggio.

Un plauso alle Associazioni ratificanti:
- A.E.D.I. (Associazione Equipaggi del Diporto Italia);
- A.MA.DI. (Associazione Marittimi Diporto);
- Associazione Marittimi del Diporto Marinai Sorrentini;
- CA.MA.DI (Associazione Professionale Europea Capitani Marittimi d’Italia);
- Collegio Nazionale Capitani Lungo Corso e di Macchina Roma;
- L.M.C.T. (Lavoratori Marittimi Costa Tirrenica);
- UNICANAUTICA (Unione Nazionale Imprenditori Charter Nautico Associati);

Buon lavoro e in c..o alla balena.

domenica 2 novembre 2008

Abilitazioni mercantili a rischio nel diporto

Qualifiche a rischio per i lavoratori marittimi che scelgono di lavorare nel settore del diporto. L’entrata in vigore di un recente decreto Ministeriale (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio 2008) ha infatti recepito in modo restrittivo una norma internazionale (Stcw) che obbliga comandanti e ufficiali del comparto mercantile a dimostrare periodicamente di avere effettuato il tipo di navigazione per la quale sono abilitati. In particolare le norme prevedono che si debbano certificare 12 mesi di navigazione ogni 5 anni, con le mansioni previste dal proprio certificato. Pena la perdita della qualifica o il declassamento a un titolo inferiore. Una norma che rischia tra l’altro di vedere penalizzati tutti coloro che temporaneamente, per scelta o mancanza di opportunità, decidono di comandare imbarcazioni o navi da diporto e ai quali potrebbe non essere più riconosciuto il titolo nel settore mercantile.

Fonte: Bolina.it

venerdì 31 ottobre 2008

Patente nautica categoria "C"

Con il nuovo codice per la nautica da diporto che entrerà in vigore dal 12.12.2008, si da finalmente la possibilita', anche alle persone disabili, di ottenere la patente nautica, nella fattispecie denominata di tipo C. Il nuovo codice indica due gruppi di handicap e patologie: Il primo riguarda le minorazioni anatomiche o funzionali agli arti, tali da limitare i movimenti necessari per eseguire tutte le manovre a bordo; Per sopperire a tale menomazione fisica l'art 27 stabilisce che "Le patenti di categoria C abilitano alla direzione nautica di unita’ da diporto di lunghezza pari o inferiore a 24 metri, ove sia presente a bordo almeno un’altra persona in qualita’ di ospite di eta’ non inferiore ai 18 anni, idonea a svolgere le funzioni manuali necessarie per la conduzione del mezzo e la salvaguardia della vita umana in mare" Il secondo gruppo di patologie riguarda nello specifico: encefalite, sclerosi multipla, miastenia grave o malattie del sistema nervoso, associate ad atrofia muscolare progressiva o disturbi miotonici; malattie del sistema nervoso periferico; postumi invalidanti di traumatismi del sistema nervoso centrale o periferico. L'unita' dovra' inoltre essere munita di dispositivo elettronico in grado di consentire, in caso di caduta in mare, oltre all’individuazione della persona, la disattivazione del pilota automatico e l’arresto dei motori.

mercoledì 22 ottobre 2008

MARITTIMI DEL DIPORTO ESCLUSI DA AGEVOLAZIONI FISCALI

Gli Equipaggi Italiani sono stati esclusi dal piano della Finanziaria 2009 finalizzato alla tutela dell' occupazione della gente di mare. I crediti d'imposta sulle retribuzioni verranno riconosciuti al personale di bordo delle navi da pesca costiera e per le imprese che praticano attività di pesca in acque interne e lagunari.

Queste aziende e i dipendenti impiegati a bordo sono anche esonerati dal versamento dei contributi assistenziali e previdenziali stabiliti dalla legge.
Sembra che i benefici fiscali previsti dagli articoli 4 e 6 del decreto legge 457/1997 sul trattamento fiscale e gli sgravi contributivi per la gente di mare sono estesi, alle imprese che esercitano esclusivamente attività di pesca costiera e a quelle che operano nelle acque interne e lagunari.

martedì 30 settembre 2008

HACCP: anche per il charter nautico ?

Risale al 13 giugno 1997 l'entrata in vigore del Decreto Legge 155/97 che si rivolge a tutti coloro che "sono coinvolti nelle fasi successive alla produzione primaria di un alimento".

Quindi anche a bordo di una imbarcazione da diporto adibita a noleggio, all'interno della quale si svolge attivita' di preparazione, trasformazione, confezionamento, deposito, trasporto etc. nonchè la somministrazione, di prodotti alimentari bisogna garantire la sicurezza e la salubrita' degli stessi.

L'HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point) è un metodo di autocontrollo igienico finalizzato a tutelare la salute del consumatore. L'Italia ha recepito le normative europee (Dir.CEE n°43/93) e le ha rese operative emanando il D.L.n.155/97 con la successiva prorogha (d.l. 148 del 24/5/99) e fissando al 31 Marzo 2000 il termine ultimo per l'applicazione delle salatissime sanzioni a chi, nel frattempo, non si sia adeguato ai dettati del decreto.

venerdì 26 settembre 2008

Norme di sicurezza per unità da diporto impiegate in attività di noleggio: il nuovo regolamento.

Estratto del Regolamento di attuazione dell'art. 65 del D.L. 18 luglio 2005, n. 17 del codice della nautica da diporto.


Art. 78. Campo di applicazione
1. Le disposizioni del presente capo si applicano alle unità da diporto impiegate in attività di noleggio nelle acque marittime ed in quelle interne, salvo quelle a remi, che trasportino fino a dodici passeggeri escluso l'equipaggio.
2. Alle unità da diporto impiegate in attività di noleggio che trasportino più di dodici passeggeri, escluso l'equipaggio, si applicano le disposizioni del decreto legislativo 4 febbraio 2000, n. 45, e successive modificazioni, se in navigazione nazionale, oppure le pertinenti norme per navi da passeggeri dettate dalla Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare, firmata a Londra il 1° novembre 1974, e successivi emendamenti, se in navigazione internazionale.
3. Ai fini dell'applicazione del presente Capo, per passeggero si intende qualsiasi persona imbarcata sull'unita' che non sia:
a) il comandante o un membro dell'equipaggio;
b) un bambino di età inferiore ad un anno.

Art. 79. Tipi di navigazione

1. Ai fini dell'applicazione del presente capo, i tipi di navigazione delle unità da diporto impiegate in attività di noleggio sono quelli previsti dagli articoli 22 e 27 del codice.

Art. 80. Tipi di visite

1. Le unità da diporto impiegate in attività di noleggio sono sottoposte alle seguenti visite:
a) visita iniziale, prima dell'impiego nell'attivita' di noleggio, ad esclusione delle unità immesse per la prima volta in servizio; b) visite periodiche, alla scadenza del periodo di validità del certificato di idoneità al noleggio; c) visite occasionali, quando se ne verifichi la necessità.
2. Le visite sono richieste dall'armatore o, in mancanza, dal proprietario dell'unita' ovvero dal loro legale rappresentante.
Il soggetto che richiede le visite sceglie l'organismo tecnico notificato ai sensi dell'articolo 10 del codice ovvero affidato ai sensi del decreto legislativo 3 agosto 1998, n. 314, e successive modificazioni, cui affidare l'esecuzione delle stesse.

Art. 81. Dichiarazione di idoneità

1. A seguito dell'esito positivo delle visite, gli organismi tecnici notificati ovvero affidati rilasciano una dichiarazione di idoneità conforme al modello indicato nell'allegato VI.
2. La dichiarazione di idoneità per le unità con scafo di lunghezza superiore a 24 metri e' rilasciata esclusivamente da un organismo tecnico affidato.

Art. 82. Certificato di idoneità

1. Il certificato di idoneità al noleggio, conforme all'allegato VII, e' rilasciato:
a) per le imbarcazioni e le navi da diporto, sulla base della dichiarazione di idoneità, dall'autorita' marittima o dagli uffici motorizzazione civile del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di iscrizione, all'atto dell'annotazione dell'utilizzo in attività di noleggio prevista dall'articolo 24 del presente regolamento;
b) per i natanti da diporto, all'atto dell'impiego nell'attivita' di noleggio, dall'autorita' avente giurisdizione sul luogo in cui l'unita' abitualmente staziona.
2. Il certificato fa parte dei documenti di bordo dell'unita' e sostituisce il certificato di sicurezza di cui all'articolo 26 del codice.
3. Ove si tratti di prima immissione in servizio, il certificato e' rilasciato sulla base della sola documentazione tecnica prevista ai fini dell'iscrizione nei registri.
4. Qualora l'unita' adibita al noleggio cessi dall'esercizio dell'attività', il certificato di cui al comma 1 del presente articolo e' valido sino alla sua scadenza in sostituzione del certificato di sicurezza di cui all'articolo 26 del codice.
5. L'autorita' marittima o l'ufficio motorizzazione civile del Ministero delle infrastrutture dei trasporti annota nei registri di iscrizione e sulla licenza di navigazione gli estremi del certificato di idoneità rilasciato e, per i natanti da diporto, conserva copia del certificato emesso.
6. L'autorita' marittima o l'ufficio motorizzazione civile del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del luogo in cui si trova l'unita' provvede al rinnovo e alla convalida del certificato di idoneità, sulla base della dichiarazione di idoneità. Copia del certificato e' inviata all'ufficio di iscrizione dell'unita' ovvero, per i natanti da diporto, all'ufficio avente giurisdizione sul luogo in cui l'unita' abitualmente staziona.
7. Per le unità che si trovano in un porto estero, al rinnovo e alla convalida del certificato di idoneità provvede l'autorita' consolare con le modalità indicate nel presente capo. Copia del certificato e' inviata all'ufficio di iscrizione dell'unita' ovvero, per i natanti da diporto, all'ufficio avente giurisdizione sul luogo in cui l'unita' abitualmente staziona.
8. Le unità da diporto battenti bandiera di uno dei Paesi dell'Unione europea, di cui all'articolo 2, comma 3, del codice, qualora sprovviste di specifica certificazione di sicurezza che garantisca un livello di protezione equivalente a quello perseguito dalle disposizioni del presente capo in materia di sicurezza della vita umana in mare, sono sottoposte agli accertamenti di cui all'articolo 80 del presente regolamento.

Art. 83. Validità del certificato di idoneità

1. Il certificato di idoneità e' rinnovato ogni tre anni e la sua validità decorre dalla data di rilascio della dichiarazione di idoneità.
2. Il certificato di idoneità e' sottoposto a convalida nei casi previsti dall'articolo 87.

Art. 84. Mantenimento delle condizioni dopo il rilascio del certificato di idoneità

1. L'armatore o, in mancanza, il proprietario mantiene l'unita' adibita a noleggio in buone condizioni di uso e provvede alla sua manutenzione per quanto attiene allo scafo, all'apparato motore,all'impianto elettrico e alla protezione contro gli incendi, nonché alla sostituzione delle apparecchiature, dei mezzi di salvataggio e delle dotazioni di sicurezza che presentino deterioramento o deficienze tali da comprometterne l'efficienza.

Art. 85. Visita iniziale

1. La visita iniziale delle imbarcazioni e dei natanti da diporto muniti di marcatura CE accerta che gli stessi abbiano i requisiti essenziali di sicurezza in relazione ai tipi di navigazione cui l'unita' e' abilitata ed alla specifica destinazione cui e' adibita.
2. La visita iniziale delle imbarcazioni e dei natanti non muniti di marcatura CE e delle navi da diporto accerta che l'unita' soddisfi le prescrizioni del regolamento tecnico dell'organismo tecnico in relazione ai tipi di navigazione cui l'unita' e' abilitata ed alla specifica destinazione cui e' adibita.
3. La visita e' effettuata prima che l'unita' sia impiegata nell'attivita' di noleggio e comprende un'ispezione completa della struttura, dell'apparato motore, del materiale d'armamento, delle installazioni elettriche, dei dispositivi antincendio e dei mezzi di segnalazione nonché un'ispezione a secco della carena.

Art. 86. Visite periodiche

1. Le unità da diporto adibite a noleggio sono sottoposte a visita periodica alla scadenza del certificato di idoneità per accertare che persistano le condizioni esistenti all'atto della visita iniziale.

Art. 87. Visite occasionali

1. Nel caso in cui un'unita' da diporto abbia subito gravi avarie o nel caso in cui siano stati ad essa apportati notevoli mutamenti, per cui siano venuti meno i requisiti in base ai quali e' stato rilasciato il certificato di idoneità, lo stesso perde di validità e l'armatore o, in mancanza, il proprietario sottopone l'unita' a visita occasionale per la sua convalida.
2. La visita occasionale di un'unita' da diporto e' inoltre disposta dall'autorita' marittima o della navigazione interna allorché sussistano altri motivi per cui essa ritenga siano venuti meno i requisiti in base ai quali e' stato rilasciato il certificato di idoneità. L'autorita' comunica i motivi per cui viene disposta la visita occasionale, annotandone l'obbligo sul certificato.

Art. 88. Mezzi di salvataggio e dotazioni di sicurezza

1. Le navi e le imbarcazioni da diporto impiegate in attività di noleggio hanno a bordo i mezzi di salvataggio individuali e collettivi e le dotazioni di sicurezza indicati negli allegati VIII e IX.
2. Le imbarcazioni e i natanti da diporto adibiti al noleggio, i cui proprietari o armatori dichiarano di effettuare navigazione in acque interne o in acque marittime entro tre, sei o dodici miglia dalla costa, devono avere a bordo i mezzi di salvataggio e le dotazioni di sicurezza indicate nell'allegato X. La dichiarazione e' annotata sul certificato d'idoneità a cura degli uffici indicati nell'articolo 82, comma 1.
3. I mezzi collettivi di salvataggio sono sistemati in modo che non sussistano impedimenti al libero galleggiamento nella manovra di messa a mare e sono dotati di adeguate ritenute per un rapido distacco dall'unita' durante la navigazione.
4. L'armatore o, in mancanza, il proprietario dell'unita' da diporto impiegata in attività di noleggio compila l'elenco dei mezzi di salvataggio e delle dotazioni di sicurezza imbarcate, conforme al modello indicato nell'allegato XI, che fa parte dei documenti di bordo.

Art. 89. Numero minimo dei componenti dell'equipaggio

1. L'equipaggio delle imbarcazioni da diporto adibite a noleggio che trasportano più di sei passeggeri ovvero di lunghezza superiore a diciotto metri e' composto da almeno due persone.
2. L'equipaggio delle navi da diporto adibite a noleggio e' composto da almeno tre persone.

(Gazzetta Ufficiale nr. 222 del 22 set 2008 - Supp. Ordinario nr. 223)

Sito del Ministero dei Trasporti: Comunicato

sabato 20 settembre 2008

UNIMARE: il nuovo sistema informatico

Dal 1 agosto 2008 è stato avviato il nuovo sistema informatico “UNIMARE”, a cura del Ministero del Lavoro, per le comunicazioni di imbarco e sbarco dei marittimi.

Con la nota prot. n. 0005212 del 28 luglio 2008, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, comunica che a decorrere dal 1 agosto 2008 è avviato il sistema informatico UNIMARE “per le comunicazioni che gli armatori devono effettuare in caso di imbarco e sbarco dei marittimi e di tutti coloro che a vario titolo prestano servizio a bordo della nave”.
Da tale data, pertanto, viene meno l’obbligo della comunicazione ai sensi dell’art. 1, comma 1182, della legge n. 296/ 2006 nei confronti dell’IPSEMA.

Fonte: Sito Web IPSEMA
Link Nota Ministeriale: Lettera Unimare

lunedì 26 maggio 2008

G.d.F. ed IPSEMA contro il lavoro irregolare

Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen.C.A. Cosimo D’Arrigo, ed il Presidente di IPSEMA, Avv. Antonio Parlato, hanno siglato un “Protocollo d’Intesa” relativo ai rapporti di collaborazione tra il Corpo ed l’Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo, finalizzato a contrastare l’evasione fiscale e l’impiego del lavoro non regolare nel settore marittimo.

L’accordo, sottoscritto in “Viale XXI Aprile”, consentirà di meglio indirizzare, nell’ambito delle risorse e degli obiettivi stabiliti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’attività di vigilanza che la Guardia di Finanza - in virtù del proprio ruolo di polizia economica e finanziaria - assumerà nel particolare comparto, con riferimento a tutti quei fatti che possono configurarsi come violazioni tributarie o contributive.

L’impiego e lo sfruttamento di manodopera irregolare e la spesso contestuale inosservanza delle norme di prevenzione degli infortuni in ambienti lavorativi rischiosi e logoranti come quello marittimo, oltre a rappresentare un costante pericolo per gli stessi lavoratori, consente di abbattere notevolmente i costi necessari alla sicurezza ed alla previdenza assicurativa, causando un’evidente quanto intollerabile situazione di vera e propria concorrenza sleale in danno di tutte quelle imprese che, al contrario, operano nel rispetto delle regole e della legalità.

“La scelta di promuovere la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza – ha dichiarato il Presidente dell’IPSEMA, Antonio Parlato - va collocata nel quadro degli ulteriori riconoscimenti dello specifico ruolo svolto sul mare dall’Istituto
La decisione siglata oggi apre ulteriori potenzialità per gli Ispettori di Vigilanza in servizio presso l’Istituto i quali, recentemente, hanno sviluppato maggiori competenze attraverso uno specifico corso di formazione sul lavoro nero.

La sinergia istituzionale tra la Guardia di Finanza e l’IPSEMA conferma quali risorse strategiche contenga in se la collaborazione tra Organi dello Stato, diretta non solo al recupero della evasione contributiva, specie in alcune categorie marittime della pesca e del diporto, ma anche riferita alla tutela della sicurezza del lavoro a bordo.